Jane Eyre

Trama

Dopo un’infanzia difficile, di povertà e di privazioni, la giovane Jane trova la via del riscatto: si procura un lavoro come istruttrice presso la casa di un ricco gentiluomo, il signor Rochester. I due iniziano a conoscersi, si parlano, si confrontano e imparano a rispettarsi. Dal rispetto nasce l’amore e la possibilità per Jane di una vita serena. Ma proprio quando un futuro meraviglioso appare vicino, viene alla luce una terribile verità, quasi a dimostrare che Jane non può essere felice, non può avere l’amore, non può sfuggire al suo destino. Rochester sembra celare un tremendo segreto: una presenza minacciosa si aggira infatti nelle soffitte del suo tetro palazzo.

Recensione

Eccoci qua con la recensione più attesa dell’estate (come no!)!

Devo dire la verità, questo libro non mi ha mai ispirato molto: probabilmente perché avevo visto qualche scena del finale del film uscito qualche anno fa e non ne ero rimasta molto affascinata, o forse semplicemente perché dopo aver letto il libro dell’altra sorella Brontë, Cime Tempestose, mi sono fatta un’idea abbastanza precisa delle sorelle e del loro modo di scrivere.

Sicuramente il libro di Charlotte mi è piaciuto di più, ma i toni oscuri sono presenti in entrambi i libri. Se da un lato la questione del realismo c’è, sia nel modo di vedere il mondo da parte dei personaggi che da parte dei lettori, d’altra parte i toni cupi e le difficoltà che affronta Jane durante la sua vita sono troppe per poter essere considerate veritiere. Non dico che al tempo le ragazze senza famiglia se la cavassero meglio, ma la sfiga sembra inseguirla ovunque vada!

Le vicende narrate hanno un quel qualcosa di fittizio che quasi quasi Beautiful gli fa un baffo a questo libro: lei rimane orfana, viene presa dallo zio che muore, la zia la tratta peggio di una serva, viene mandata in collegio, solo dopo aver scampato per un soffio il tifo e aver perso la sua migliore amica la vita migliora un poco, diventa insegnante, la sua “roccia” se ne va, lei trova per puro caso un lavoro, si innamora del tutore della bambina che deve accudire, lui è già sposato, la moglie è viva ma è pazza, lui voleva sposarla lo stesso, lei scappa e dove la porta il destino? Da i suoi parenti perduti da tempo immemore! Diventa “ricca” e suo cugino vuole sposarla ma lei è ancora innamorata dell’altro uomo, che ho dimenticato di dire essere più vecchio di 20 anni, e dopo aver saputo che c’è stato un incidente ritorna da lui e scopre essere cieco e storpio e vecchio, perché si, non è che nel frattempo lui è ringiovanito, e si sposano.

Ora, per quanto la trama sia abbastanza intrigante dal un punto di vista di qualcuno che ancora non ha letto il libro o che lo ha già letto, durante la lettura ho trovato tutto troppo fittizio per essere considerato un bel libro. Jane mi è piaciuta tantissimo come personaggio perché riesce sempre a farsi avanti e “rompere” le regole quando qualcosa di ingiusto accade e sono pochi i personaggi che riescono ad avere una spina dorsale nei racconti del tempo (soprattutto le donne). Il fatto però che tutte le volte che incontra un uomo riesca a sottomettersi neanche fosse una bambolina di pezza, mi ha veramente infastidita. Riesce a parlare tanto e a farsi sentire solo quando è veramente messa alle strette. Tutta la storia del cugino pastore che vuole sposarla per andare assieme in India come missionari e palle varie poteva essere evitata se lei si fosse fatta chiara da subito.

Altro punto che proprio non sono riuscita a mandar giù: la storia d’amore tra lei e il sig. Rochester. Per quanto sia da invidiare un amore che va oltre l’aspetto fisico (sia di lei che di lui visto che entrambi sono bruttini a detta di Jane) e l’età (anche se rimango dell’idea che se lui ha 40 anni e lei 18 sarebbe meglio evitare) e il denaro (perché ovviamente lui è ricco e lei povera in canna), durante la lettura non sono mai riuscita a fare il tifo per loro. A mio parere non è un grande amore come quello di Darcy e Lizzie…non posso proprio farci nulla!^^

Altra componente che proprio non mi aspettavo e che non sono sicura mi sia piaciuta è stata quella fantasy/paranormal: fantasmi ovunque, continui riferimenti ad elfi e fate e quant’altro, così come questa storia verso la fine che lui grida e lei gli risponde mentre sono uno da una parte e lei dall’altra del mondo…cioè no. Potevo aspettarmi tanto ma una cosa del genere no. Senza senso, oltre tutto. Ma va bè diciamo pure che non è male, anche se non si avvicina nemmeno un po’ al mio classico ideale.

Consigliato? Si, ma non consiglierei di iniziare con questo se volete mettere un piede nel mondo dei classici. Sono contenta di averlo letto dopo molti altri che mi sono piaciuti di più e avere così un metro di paragone giusto a cui far riferimento.

Ps film? Credo che mi guarderò quello del 2011 con Mia Wasikowska e Michael Fassbender (che se è lui il sig. Rochester mi dispiace ma già la fedeltà al libro non c’è!)^^

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